Uno studio KEA svolto dalla Commissione europea rivela che una cultura basata sulla creatività è in grado di contribuire all’innovazione

È innegabile lo straordinario potenziale che l’Europa vanta quanto in tema di creatività. Il patrimonio culturale europeo infatti, caratterizzato da alcune delle migliori scuole di design al mondo, da artisti straordinari, dai musei più innovativi , festivals e gallerie d’arte, dai migliori marchi dell’industria del lusso, da alcune delle più grandi industrie del settore (musica, cinema, editoria e animazione) e da figure professionali in questo settore uniche al mondo (creativi quali architetti, designers, pubblicitari), è senza dubbio notevole. Lo studio cerca di rispondere alla domanda se l’Europa stia facendo tutto il possibile per mettere a frutto un simile patrimonio, illustrando l’impatto che la cultura produce sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, che insieme guidano l’innovazione tecnologica, stimolano la ricerca, ottimizzano le risorse umane, comunicano valore, e contribuiscono a creare comunità.
Lo studio sviluppa il concetto di una cultura basata sulla creatività, che deriva dall’arte e dall’attività di produzione culturale.
Il rapporto è teso ad evidenziare come l’educazione all’arte contribuisca a dare forma ad un ambiente creativo, perchè stimola l’immaginazione, l’intuito e le opinioni anche divergenti.
Altro importante obiettivo è quello di sollecitare le politiche sull’innovazione al fine di riconoscere gli aspetti interdisciplinari e intersettoriali della creatività, che unisce non solo una cultura che si fonda sulla creatività stessa, ma anche l’economia così come l’innovazione tecnologica.
Al fine di incrementare questo potenziale in un momento storico di forte cambiamento degli assetti economici, l’Europa da questo punto di vista dovrebbe diventare un grande crocevia, punto di incontro di idee e influenze.
Lo studio in questione segue quello della KEA relativo all’economia della cultura in Europa. Il testo completo è scaricabile dal sito www.keanet.eu

Lucia Dellisanti

Fonte: www.dirittodautore.it