Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha pubblicato di propria iniziativa un parere intitolato “I diritti di proprietà intellettuale nel campo della musica”. Il CESE propone l’armonizzazione delle normative degli Stati membri riguardo agli aspetti che suscitano problemi di convivenza sociale per i cittadini e che su di essa esercitano un impatto diretto, in modo da non mettere a repentaglio i diritti acquisiti dei cittadini e sanciti dalla costituzione a causa di interpretazioni della legge vuoi troppo letterali, vuoi erronee e parziali a danno degli utilizzatori/consumatori.
Il parere affronta cinque punti principali. In primo luogo, la definizione e la distinzione, nel campo della musica, delle prerogative e degli obblighi degli aventi diritto e delle società di gestione collettiva (SGC), ma anche degli obblighi derivanti dallo sfruttamento commerciale dei diritti di proprietà intellettuale e dei diritti connessi. Secondo, la remunerazione, e in particolare la remunerazione per l’utilizzo da parte di terzi (consumatori) sia dei diritti di proprietà intellettuale che dei diritti connessi. In terzo luogo, le modalità con cui viene stabilita la remunerazione, il significato del concetto di esecuzione pubblica e le condizioni in cui si può parlare di esecuzione pubblica. Quarto, le sanzioni da imputare agli utilizzatori in caso di sfruttamento illecito del diritto. Il quinto e ultimo punto affronta la struttura e il funzionamento, in alcuni Stati membri, degli organi di gestione collettiva (OGC) e delle SGC in rappresentanza degli aventi diritto.