SIAE aderisce alla class action contro Google

Anche gli scrittori italiani possono scendere in campo e difendere le proprie opere partecipando alla “class action” intentata negli Stati Uniti da autori ed editori nei confronti del colosso dei motori di ricerca per violazione di copyright.
Lo ha comunicato in una lettera inviata ai suoi soci la Siae, riferendo che le parti in causa americane hanno proposto una transazione alla quale possono partecipare gli autori e gli editori di tutto il mondo.
“L’Amministratore della Transazione” ha chiesto alle Societa’ di tutto il mondo che amministrano i diritti d’autore e quindi anche alla Siae, di divulgare la notizia affinche’ gli scrittori e gli editori che potrebbero essere coinvolti nella transazione abbiano concreti elementi conoscitivi e di valutazione per poter decidere personalmente se aderire o meno.
Gli interessati alla class action, che devono aderire individualmente, hanno tempo fino al 5 maggio per firmare l’accordo transattivo che prevede tra l’altro un diritto d’autore a forfait di 60 dollari per ogni titolo digitalizzato. Anche la Siae ha accettato “volentieri” di aderire all’iniziativa di divulgazione, nello spirito di offrire “un utile servizio agli autori e agli editori con i quali e’ in contatto”. Il primo motore di ricerca del mondo infatti ha digitalizzato, per il servizio “Book Search”, migliaia di volumi di editori della Penisola presi tra quelli disponibili nelle biblioteche americane, compresi vari best-seller nostrani.
Tra quelli che sono stati gia’ digitalizzati e resi disponibili su Google compaiono il politologo Angelo Panebianco, lo storico Ernesto Galli Della Loggia, il sociologo Francesco Alberoni, il linguista Tullio De Mauro, il filosofo Gianni Vattimo, lo scrittore Tiziano Terzani e il giurista Stefano Rodota’. Numerosi anche i giornalisti, tra questi Indro Montanelli, Sergio Romano e Giorgio Bocca. Sono in rete anche numerosi esponenti del mondo politico italiano tra cui Romano Prodi, Giuliano Urbani, Giuliano Amato, Arturo Parisi, Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini. Tra i libri digitalizzati di Google figura anche il vocabolario della lingua italiana Zingarelli.
Alla lettera inviata ai suoi associati, la Siae ha anche allegato le regole da seguire concretamente per aderire alla transazione.
“La transazione – si spiega – se approvata dal Tribunale, autorizzera’ Google ad eseguire la scansione di libri e contenuti di libri protetti da copyright negli Stati Uniti e a gestire un database elettronico di libri. Tramite un registro dei diritti dei libri (‘Registro’), stabilito dalla transazione, Google paghera’ ai possessori dei diritti il 63% di tutti i guadagni provenienti da tali usi”.
Il motore di ricerca inoltre “paghera’ 34,5 milioni di dollari per costruire e finanziare le operazioni iniziali del ‘Registro’ – prosegue la Siae – e per i costi di amministrazione della notifica e della transazione nonche’ un minimo di 45 milioni di dollari per i pagamenti in contanti agli aventi diritto dei libri e dei contenuti che Google sottopone a scansione prima della scadenza dell’eventuale rinuncia alla transazione”.
La Transazione include tutte le persone, in tutto il mondo, che possiedono un interesse di copyright Usa su qualsiasi libro o contenuto. I libri non incudono periodici, scritti personali, spartiti e opere di pubblico dominio i governative.
Gli editori e gli scrittori interessati hanno a disposizione quattro possibilita’: possono restare nell’ambito della transazione e quindi vincolati dalle regole stabilite dal tribunale, opporsi alla transazione o commentarla (entro il 5 maggio 2009), rinunciare alla transazione e mantenere cosi’ il diritto di citare in giudizio Google individualmente (rinuncia che deve essere formulata per iscritto entro il 5 maggio 2009), presentare una rivendicazione per un pagamento in contanti (entro il 5 gennaio 2010).
Fonte: ADNKRONOS