Alberto Testa, autore di successi musicali come “Grande grande grande” e di programmi tv che hanno segnato la storia dello spettacolo italiano, si è spento a Velletri, in provincia di Roma, dopo una lunga malattia polmonare, all’età di 82 anni.
Prolifico paroliere, sin da giovanissimo Testa ha scritto più di mille canzoni che coprono mezzo secolo di storia italiana, dagli anni 50 agli anni 2000, interpretati, tra gli altri, da Mina, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Fred Buscaglione, Claudio Villa, Domenico Modugno, Giorgio Gaber, Tony Renis, Fred Bongusto Andrea Bocelli e Luciano Pavarotti.
“Alberto Testa è stato un ‘grande grande grande’ artista della parola che non voleva essere chiamato poeta. Per lui i testi delle canzoni, un’attività cui si è dedicato sin da ragazzino diciassettenne, non erano poesie, ma parole in musica”, ricorda il figlio Carlo.
Da ragazzo, tornato dalla prigionia negli Stati Uniti, iniziò a lavorare con il padre vendendo tessuti per impermeabili, ma la notte scriveva canzoni.
Spinto dalla sua passione per la musica jazz cercò i suoi primi contatti con autori e musicisti, come tanti altri aspiranti compositori nel dopoguerra, frequentando la zona di Galleria del Corso a Milano.
Nel 1957-58 arrivarono i primi Festival di Sanremo e la svolta nel 1962, con “Quando Quando Quando”, interpretata da Tony Renis, una delle due canzoni italiane oggi più conosciute al mondo e incisa nel 2007 anche dalla coppia Michael Bublè-Nelly Furtado.
Oltre che instancabile autore, Testa è stato anche eclettico compositore, firmando canzoni romantiche, allegre, intense, drammatiche o per bambini (ha vinto due volte lo “Zecchino d’oro”).
“Ancora sul suo letto di ospedale negli ultimi giorni di vita, ha corretto e rivisto tre brani che voleva presentare a Bocelli”, ricorda il figlio.
Uno dei suoi commenti era: “Per un milanese nato in Brasile (è vissuto vicino a San Paolo fino ai 3 anni di età), scrivere una canzone napoletana di successo è il massimo della vita”.
Quella canzone è “‘A Pizza” (interpretata da Aurelio Fierro e Giorgio Gaber), che vinse il secondo posto al Festival di Napoli nel 1966.
Dalla scena musicale italiana — due vittorie al Festival di Sanremo con “Uno per tutte” (1963) e “Non pensare a me” (1967) — alcune canzoni di Testa hanno solcato la scena internazionale: “Grande Grande Grande”, lanciata da Mina nel 1971, è stata ripresa con il titolo “I hate you then I love you” dal duo Pavarotti-Céline Dion nel 1997.
Testa anche ottenuto un Golden Globe Award e una Nomination all’Oscar nel 1999 per “The Prayer” (duetto Céline Dion-Andrea Bocelli).
Per la tv, Testa viene ricordato come autore di numerose trasmissioni della Rai, che hanno lasciato un’impronta di innovazione e qualità, come “Non stop” (con Massimo Troisi e altri giovani comici, regista Enzo Trapani, 1977, 1978); “Fantastico” (con Beppe Grillo, Loretta Goggi, Heather Parisi, 1980) e “Fantastico due” (con Walter Chiari, Memo Remigi, Oriella Dorella, Heather Parisi, 1981, regista Trapani); “Te la do io l’America” (con Beppe Grillo, 1981, regista Enzo Trapani); “Domenica In” (con Raffaella Carrà, 1986-87, e Fabrizio Frizzi, 1997-98) e “Scommettiamo che?” (regista Michele Guardì, 1991-98 e 2000-03).
Il brano “Cicale” — un hit negli anni 80 — era nato perché la ballerina e showgirl Heather Parisi voleva incidere un album con canzoni sugli animali.
Vedovo dai primi anni ’80, Testa ha soggiornato e lavorato a lungo in California, raggiungendo i figli Fabio e Carlo che là risiedevano, trasferendosi poi definitivamente a Roma nel 2000. Oltre a loro, lascia la compagna degli ultimi anni, Simona.
“Alberto Testa non è stato solo un grandissimo Autore” dichiara Giorgio Assumma, Presidente della Società Italiana Autori Editori sinceramente commosso, “è stato un Uomo di straordinaria umanità. Le sue canzoni e i suoi spettacoli, che hanno segnato momenti di grande televisione, si ricorderanno sempre come il suo sorriso, la sua instancabile fede nei giovani, ai quali pensava molto negli ultimi tempi e a cui voleva regalare i segreti del suo amatissimo lavoro”.
Alberto, quale associato UNCLA e componente del nostro Direttivo, ha partecipato con grande impegno alle attività della nostra associazione e in nostra rappresentanza ha fatto parte degli organi sociali della S.I.A.E.
I funerali si svolgeranno giovedi pomeriggio 22 ottobre a Roma, nella Chiesa di “Santa Maria in Montesanto”, detta anche “Chiesa degli artisti”, in Piazza del Popolo.