“Esprimo la più viva soddisfazione a nome degli ottantamila iscritti alla Siae” ha dichiarato il presidente Giorgio Assumma commentando la positiva conclusione della vertenza contabile tra la Società e i Ministeri dell’Economia e per i Beni e le attività culturali.
I due Ministeri avevano negato l’approvazione del bilancio relativo al 2005, non perché questo fosse irregolare ma perché la Siae non aveva versato all’erario, a fondo perduto, un contributo di alcuni milioni di euro imposto agli enti pubblici in base ad una serie di norme di legge denominate ‘taglia-spese’.
“I ministri Padoa Schioppa e Rutelli – prosegue il presidente Assumma – con senso di giustizia e di serietà politica, hanno accolto le considerazioni giuridiche addotte dalla Società. L’averla ora esonerata dall’obbligo del versamento a favore dello Stato di una cospicua quota dei suoi bilanci, significa riconoscere la sua particolare natura di ente pubblico economico che gestisce soltanto i soldi privati degli autori e degli editori e, quindi, non è equiparabile agli enti pubblici ordinari che vivono invece con i mezzi loro forniti dall’erario.
E’ un passo storico per la vita della Siae, che può così continuare a percorrere tranquillamente la strada del pieno risanamento e della rinascita”.