Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo ha portato a termine alla fine del mese di luglio, grazie alle indagini condotte sul territorio dal Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria, un’importante operazione di contrasto al dilagante fenomeno della pirateria informatica, sia nelle sue manifestazioni on line (ossia lo scambio illecito di opere digitali protette, quali software, brani musicali e film) sia in quelle diffuse nelle imprese e negli studi professionali e note come underlicensing (ossia l’utilizzo di prodotti software privi di regolare licenza d’uso).
All’operazione, nota in codice come “No Hacker”, hanno contribuito, sul piano tecnico, i consulenti di BSA (Business Software Alliance), i quali hanno supportato i settanta investigatori delle Fiamme Gialle impegnati nelle attività di controllo, durate 9 giorni e che hanno condotto a 45 interventi presso aziende e professionisti, alla denuncia all’autorità giudiziaria di 37 responsabili degli illeciti e al sequestro di prodotti informatici illegalmente copiati per un valore commerciale di oltre un milione di euro.
“L’utilizzo di prodotti software illecitamente copiati è una pratica molto diffusa nel mondo delle studi professionali e delle imprese, soprattutto le PMI, ove il tasso di pirateria raggiunge valori anche superiori all’80%”, commenta Norberto Didier, Vice Presidente di BSA Italia. “Questa grave situazione è uno dei freni più macroscopici alla crescita del settore informatico italiano, che proprio in alcune aree della Sicilia, come l’Etna Valley, vanta poli di eccellenza. Come non ci stanchiamo di sottolineare, la pirateria informatica ostacola infatti l’innovazione, lo sviluppo imprenditoriale e l’occupazione, e quindi impedisce la creazione di valore per il sistema socioeconomico, locale e nazionale”.
Più in dettaglio, nel corso dell’operazione “No Hacker” sono state condotte verifiche in diverse decine di aziende e studi professionali – per lo più d’architettura, ingegneria e progettazione edile – dislocati sia nella città di Palermo che nei comuni della provincia (Partinico, Termini Imerese, Bagheria, Carini e Cefalù). Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati 162 personal computer, su cui erano installati 583 software privi di regolare licenza d’uso, insieme a 2.438 file musicali MP3 e 157 CD, sempre illegalmente scaricati o masterizzati. Le sanzioni amministrative comminate ai professionisti responsabili delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore ammontano complessivamente a 2.400.000 euro circa.