L’hanno chiamata “Operazione bucaniere” quella compiuta ieri mattina all’alba a Napoli, che ha portato alla denuncia di 27 persone, di cui 19 arrestate: ad agire in collaborazione i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Roma e Napoli, e i Servizi di Antipirateria della SIAE, con l’ausilio di 140 finanzieri. Smantellata 1 centrale di duplicazione clandestina, 33 masterizzatori sequestrati e oltre a 1.400 cd e dvd illegalmente duplicati, pronti per la distribuzione. Tra i titoli “Alice in wonderland” , ” Shutter Island” e “Genitori &Figli:agitare bene prima dell’uso”.
L’operazione è stata illustrata ieri mattina preso la procura di Napoli dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, dal colonnello della GdF del comando provinciale di Roma Francesco Frattini, dal colonnello della GdF del comando provinciale di Napoli Gabriele Failla e dal direttore dei Servizi di Antipirateria della SIAE Vito Alfano. “L’indagine- dice Alfano- è partita dal gruppo della Guardia di Finanza di Fiumicino, un gruppo affiatato con il quale ormai da anni la collaborazione è strettissima. La SIAE rappresenta oltre 90.000 tra autori editori e operatori della cultura e dello spettacolo, che sono i primi ad essere danneggiati dalla pirateria, i cui danni complessivamente sono di 900 milioni di euro. Si stimano inoltre siano in pericolo ben 30.000 posti di lavoro in Italia e 150.000 nell’Unione Europea. Ma i danni non colpiscono solo gli autori e gli editori, colpiscono anche l’industria, l’erario e la stessa immagine dello Stato italiano, che viene spesso accusato di essere la patria della pirateria. La repressione non basta, serve anche l’educazione del consumatore il quale pensa di fare un affare a comprare un cd pirata, ma non è così. Acquistando un Cd pirata si paga una tassa alla camorra”.
Con l’”Operazione bucaniere” è stato sgominato un vero e proprio sodalizio criminoso che nei vicoli del quartiere Mercato di Napoli, in particolare Vico Vetriera Vecchia, gestiva in forma imprenditoriale l’illecita duplicazione di opere audiovisive protette.
L’organizzazione prevedeva una precisa ripartizione di ruoli dalla produzione al trasporto del materiale a destinazione.
All’acquisizione dei “master” dai quali effettuare le copie provvedeva un esperto informatico scaricando film di primissima visione in lingua straniera, disponibili su siti Internet di Paesi esteri dove gli stessi erano immessi nel circuito cinematografico in anticipo rispetto a quello italiano. Veniva poi acquisito l’audio in lingua italiana al momento della prima proiezione nei cinema nazionali; infine, utilizzando uno specifico software, venivano sincronizzati il video e l’audio così ottenuti, conseguendo la disponibilità del master già poche ore dopo la prima visione cinematografica.
L’organizzazione poteva contare sulla forza lavoro di un elevato numero di affiliati e su capillare struttura, con centrali di masterizzazione non solo a Napoli ma anche a Roma e a Cinisello Balsamo (MI), per soddisfare la domanda del mercato del Nord Italia e ridurre i rischi e le spese di trasporto.
Ingenti erano i guadagni conseguiti: l’organizzazione incassava oltre 40.000 euro al mese, garantendosi elevati margini di profitto. I DVD “pirata”, pronti per la vendita e costati all’organizzazione criminale circa 40 centesimi, venivano ceduti in ingenti quantità ad un prezzo di 60/70 centesimi, per essere poi rivenduti ai grossisti a circa 1 euro e commercializzati al dettaglio tra i 3 e i 7 euro.