Come preannunciato è stato siglato stamani dai Ministri Stanca, Urbani e Gasparri e dai rappresentanti di circa 50 aziende interessate dal processo di diffusione dei contenuti in Rete, come fornitori di connettività, case di produzione e, in genere, titolari dei diritti delle opere dell’ingegno.
Stanca ha illustrato come il progetto ha il compito di contemperare le esigenze degli aventi diritto i cui interessi sono minacciati dalla indiscriminata e illecita diffusione dei contenuti in Rete e quelle degli utenti per i quali il Web rappresenta una opportunità di informazione, di crescita culturale e di condivisione della conoscenza.
Gasparri nel corso della conferenza stampa ha affermato quindi che i soggetti coinvolti elaboreranno soluzioni per la diffusione dei contenuti in Rete, ma che il primo passo è la condanna della illegalità.
Gasparri ha sottolineato come anche sul Web è necessario e possibile realizzare meccanismi di diffusione dei contenuti che consentano di tutelare i titolari dei diritti e che la Rete non può essere un mezzo a esclusivo appannaggio dei fautori dello scambio gratuito.
Il Ministro a poi fatto appello ai giovani e agli aventi diritto: “…a loro [i giovani n.d.r.]chiediamo lo sforzo di non cedere all’illegalità; agli autori e produttori, ai detentori dei diritti chiediamo invece di avviare una politica visibilità per contenere il costo di queste opere”.
Il ministro Urbani ha invece sottolineato i danni generati dal fenomeno della pirateria sotto il profilo economico e culturale. Il Ministro ha tenuto a sottolineare come sul piano normativo esista una distinzione tra lo scopo di lucro e l’uso personale nel caso di condotta illecita che rende perseguibile penalmente sono la prima fattispecie.
Questo per sottolineare anche che l’obiettivo di rendere sicura la diffusione dei contenuti in Rete, di rendere possibile un mercato legale dei diritti d’autore sul Web, tramite la collaborazione di tutte le parti coinvolte consentirà di operare con maggiore efficacia ed efficienza per debellare la pirateria generata dalla malavita organizzata che ha come scopo esclusivo la generazione di illeciti profitti.
Nel corso della conferenza stampa è stato anche affermato che si intendono realizzare interventi normativi flessibili che non criminalizzino i sistemi P2p allo scopo di non frenare lo sviluppo delle tecnologie e del mercato.
Il processo è iniziato, speriamo che conduca a un reale punto di equilibrio.