L’AFI, Associazione Fonografici Italiani, a seguito di quanto emerso nel convegno tenutosi presso la Biblioteca della Camera a Palazzo San Macuto l’8 giugno 2011 in celebrazione dei 70 anni dalla approvazione in Italia della legge sul diritto d’autore (1941), ha deciso di promuovere una iniziativa affinché alcuni impegni assunti dai rappresentanti istituzionali e politici possano presto concretizzarsi in un Comitato per l’Implementazione del Diritto d’Autore nello Scenario Digitale, formato da esponenti di tutte le parti in causa.
Dal Convegno organizzato dall’AFI, è infatti emerso un netto grido di allarme in relazione all’urgenza di proteggere il diritto d’autore, contemperandolo con le esigenze di libertà di manifestazione del pensiero che debbono essere certamente garantite anche per quanto riguarda internet.
Esponenti di vari partiti, come gli onorevoli Rocco Buttiglione (Udc), Arturo Iannaccone (Noi Sud), il senatore Vincenzo Vita (Pd), così come Monica Baldi, co-promotrice del convegno (e già Vice Presidente dello Commissione Cultura e Informazione dell’Intergruppo Cinema e Audiovisivo al Parlamento Europeo), hanno concordato sulla esigenza di attivare uno strumento tecnico, accurato e tempestivo, per adeguare la legislazione in essere alle nuove esigenze della grande convergenza multimediale.
In rappresentanza del Governo, il Sottosegretario al Ministero dei Beni ed Attività Culturale Francesco Maria Giro, ha manifestato la disponibilità, in chiave “pluri-partizan”, a studiare, d’intesa con le associazioni rappresentative dei vari settori dell’industria culturale, uno strumento operativo che possa ottimizzare il rapporto tra diritti degli autori ed editori e diritti dei cittadini utenti della rete e fruitori di prodotti culturali, identificando soluzioni adatte a regolare una materia “veramente molto complessa”.
In particolare, tra i relatori, Angelo Zaccone Teodosi, Presidente IsICult Istituto italiano per l’Industria Culturale, Gina Nieri, Vice Presidente di Rti Mediaset, e Luciana Migliavacca, Vice Presidente Univideo, hanno sottolineato la drammatica situazione del settore in Italia, dove i produttori di contenuti creativi e culturali sono fortemente penalizzati a favore di coloro i quali li veicolano, spesso gratuitamente, producendo un fatturato parassitario. I grandi provider internet, Google tra tutti, così come i gruppi di telecomunicazione, non investono nulla nella produzione di contenuti di qualità, che pure utilizzano per sviluppare la propria offerta sulla rete.
Juanluis Calleja Bascaran, Direttore Settore Musica della multinazionale Telefónica de España, ha esaminato i problemi dei “business model” e delle licenze multi-territoriali, mentre Matteo Silva Cappelletti, Presidente Skeyemusic, e Renato Parascandalo, già Presidente RaiTrade, hanno cercato punti di mediazione con gli utenti del “mondo liquido”. Tino Cennamo, Amministratore Delegato di Ricordi, ha evidenziato l’esperienza di Casa Ricordi, che, anche grazie al web, sta perpetuando la storia della più prestigiosa casa editrice italiana e del suo immenso archivio, adottando un’intelligente politica imprenditoriale anche con l’aiuto delle nuove tecnologie e delle strutture pubbliche. Francesca Medolago Albani, Responsabile Studi Sviluppo e Relazione Associative dell’Anica, ha evidenziato come anche il settore cinematografico sia penalizzato e preoccupato dalla pirateria on-line, esprimendo l’urgenza di provvedimenti normativi innovativi. Soltanto il settore audiovisivo perde, in Italia, circa 500 milioni di euro l’anno, a causa della pirateria.
Il Presidente dell’AFI, Leopoldo Lombardi, ha annunciato che l’iniziativa intrapresa dall’associazione dei fonografici verrà concertata con i rappresentanti delle associazioni rappresentative degli altri settori del sistema culturale, anche attraverso Confindustria Cultura Italia, che riunisce tutti gli operatori imprenditoriali dell’industria culturale nazionale.
Fonte: ufficio stampa AFI