Con un anticipo di oltre tre mesi, rispetto a quanto avveniva in precedenza, la S.I.A.E., unica Società di autori nel panorama mondiale ad espletare questo servizio, ha fornito i dati relativi al consumo dello spettacolo in Italia per il 2005.
“Sono preoccupato per il decremento del 5,5% nella spesa complessiva degli italiani per gli spettacoli e il divertimento lo scorso anno”. Così ha esordito il Presidente della S.I.A.E., avv. Giorgio Assumma, ieri mattina a Roma presso la Biblioteca del Burcardo, nel corso della conferenza stampa per presentare i dati. “La situazione potrebbe ancora peggiorare – ha commentato Assumma – se l’andamento declinante dovesse consolidarsi nell’anno in corso”. A questo proposito il Presidente ha anticipato una nuova rilevazione S.I.A.E., per monitorare il settore, sui primi sei mesi del 2006 entro agosto.
I dati del 2005 indicano che gli italiani hanno speso per gli spettacoli e i divertimenti un importo complessivo di poco superiore al miliardo e mezzo di euro, la cifra più bassa dal 2001. In particolare sembrerebbe aver risentito della crisi soprattutto il cinema, con un decremento dell’8,6%, anche se il calo del settore si rileva a livello mondiale.
“Le cause dell’erosione del pubblico – ha affermato Assumma – non vanno attribuite alla qualità dei film che è ottima, ma in parte potrebbe derivare dalla fruizione domestica dei film e in parte dal loro consumo tramite telefonia mobile”. Il ballo subisce una flessione del 9,39% “sulla quale potrebbe aver inciso – come ha indicato il Presidente – l’abitudine da parte dei giovani a socializzare nei bar con la musica e nei discopub”.
Buoni risultati sono invece stati registrati nel settore degli spettacoli dal vivo, teatro e musica per i quali gli italiani hanno spesso il 2,03% in più rispetto al 2004. La prosa, in particolare, ha toccato un incremento del 7,7%, un andamento positivo confermato anche dai balletti e concerti di danza che hanno messo a segno un 12,24% in più rispetto all’anno precedente.
“Il dato eclatante – ha indicato il Presidente Assumma – è quello dei recital letterari, un settore per il quale gli italiani hanno speso il 28,33% in più rispetto al 2004, conferma che la liturgia dello spettacolo dal vivo è condivisa dagli italiani”.
Crescono anche i consumi di musica leggera e lirica, rispettivamente più 3,92% e 3,80%. Trend negativo invece per operette riviste e commedie musicali (-24%), i concerti jazz (-11,24%) e musica classica (-7,53%).
I dati sono stati realizzati, oltre alla capillarizzazione della rete di rilevazione della S.I.A.E., anche grazie all’utilizzazione delle biglietterie elettroniche, fattori che consentono, come ha ricordato il direttore dei sistemi informativi Antonio Brunetti, “un riscontro reale e immediato sull’intero quantitativo dei biglietti emessi compresi quelli omaggio”.
Fonte: S.I.A.E.