SCF – Società Consortile Fonografici ha dato il via all’azione legale nei confronti di Autogrill, primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione e retail per i viaggiatori, per non aver corrisposto i compensi derivanti dall’utilizzo di musica all’interno dei ristoranti a marchio Autogrill, Spizzico, Ciao ecc. (i cosiddetti diritti connessi discografici).
“Non nascondiamo il nostro disappunto e la nostra perplessità di fronte alla posizione di Autogrill, che ha deciso di non aderire alla convenzione quadro che abbiamo siglato poche settimane fa con Confcommercio e che disciplina le modalità di utilizzo di musica all’interno dei pubblici esercizi a favore di tutti gli associati”, commenta Gianluigi Chiodaroli, Presidente di SCF. “Il comportamento di Autogrill è grave perché così facendo non fa altro che conformarsi alla cultura dell’utilizzo illegale di musica. Di fronte ad un simile atteggiamento non potevamo dunque che agire di conseguenza, per tutelare la posizione dei produttori discografici e degli artisti da noi rappresentati”.
La normativa sul diritto d’autore (LDA 633/41 – artt. 72, 73 e 73 bis) prevede infatti che ai produttori e agli artisti interpreti ed esecutori spetti un compenso, il diritto discografico, dovuto in caso di pubblica diffusione e di duplicazione delle registrazioni, sulle quali le case discografiche hanno un diritto esclusivo. Ciò significa che solo il produttore discografico può dare autorizzazione a diffondere o duplicare le registrazioni di sua titolarità.
Ogni volta che si vuole far ascoltare musica registrata (canzoni o videoclip), in pubblico, sia essa trasmessa dalla radio, TV o via satellite e Internet, oppure attraverso CD o database di files caricati su server, è necessario assicurarsi di avere ottenuto le autorizzazioni anche dai produttori fonografici e dagli artisti interpreti esecutori della musica registrata che si intende utilizzare, ai quali per questo tipo di impiego spetta infatti un compenso.
L’obiettivo di SCF, come società di servizi, è quello di agevolare gli utilizzatori di musica nell’adempimento degli obblighi di legge, offrendo loro tutte le informazioni e il supporto necessari per metterli in condizione di trasmettere musica all’insegna della legalità. È bene ricordare, infatti, che chi intende utilizzare musica senza riconoscere i dovuti diritti non fa altro che alimentare un mercato della illegalità, che ad oggi è stimato intorno ai 50 milioni di euro.
“L’azione nei confronti di Autogrill segue un lungo periodo di trattativa condotta con l’intento di far prevalere il buon senso, prima ancora dell’applicazione della legge, nella convinzione che è necessario sensibilizzare e far crescere anche nel nostro paese la consapevolezza che la musica non è un bene gratuito, e deve essere utilizzata nel rispetto dei titolari di diritti”, conclude Chiodaroli.