Colin Dillon è stato riconosciuto colpevole del tentativo di vendita di nastri registrati dai Beatles durante le session dell’album “Let It Be”. Il fatto è stato scoperto a seguito di una operazione antipirateria di IFPI, e l’uomo è stato condannato a quattro mesi di prigione, con la pena sospesa.
Un altro imputato, Nigel Oliber, è stato riconosciuto incapace e condannato a due anni di controlli in base al Mental Health Act inglese.
I nastri, noti col nome di “Get Back Sessions”, erano scomparsi poco dopo la fine delle registrazioni nel 1969 dallo studio dei Beatles “Twickenham Studios” e, da allora, era stato possibile ascoltarli solamente tramite copie pirata disponibili in Europa e Negli Stati Uniti.
Le investigazioni di IFPI e BPI avevano portato a una serie di perquisizioni sia in Olanda che in Inghilterra, con il rinvenimento di oltre 500 nastri originali appartenuti ai Beatles e all’arrtesto di Nigel Oliver, che aveva lavorato agli Twickenham Studios, e di Colin Dillon, i quali avevano provato a rivendere ne 2003 tale materiale, oltre al passaporto di George Harrison, ad alcuni agenti che operavano sotto copertura.